L’autunno, con l’arrivo di piogge, umidità e abbassamento delle temperature, comporta una serie di rischi specifici per la salute dei piccoli animali. In questa stagione infatti aumentano i casi di intossicazioni, infestazioni parassitarie e riacutizzazioni di patologie croniche. Conoscere le principali problematiche consente al proprietario di adottare misure preventive e di rivolgersi tempestivamente al medico veterinario.
Piante, frutti e funghi tossici
Durante le passeggiate i cani possono ingerire sostanze vegetali pericolose:
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Castagne e ghiande: contengono tannini e sostanze astringenti che provocano gastroenterite acuta, vomito e diarrea emorragica. In caso di ingestione massiva possono verificarsi fenomeni occlusivi.
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Funghi selvatici: alcune specie (es. Amanita phalloides) sono epatotossiche e potenzialmente letali. I segni clinici comprendono ittero, coagulopatie e insufficienza epatica fulminante.
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Corpi estranei vegetali (pigne, gusci duri): possono determinare occlusione intestinale o perforazioni a livello del tratto digerente.
Parassiti trasmessi da molluschi
Le piogge autunnali favoriscono la presenza di lumache e chiocciole, ospiti intermedi di parassiti:
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Angiostrongylus vasorum: nematode che colonizza ventricolo destro e arteria polmonare del cane. Può determinare tosse cronica, dispnea, emottisi e in casi gravi insufficienza cardiaca destra.
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Aelurostrongylus abstrusus: parassita polmonare del gatto, trasmesso anch’esso da molluschi, causa broncopolmonite cronica con sintomi respiratori progressivi.
Infestazioni da ectoparassiti
Contrariamente a quanto molti proprietari credono, in autunno pulci e zecche rimangono attive.
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Ctenocephalides felis (pulce del gatto, molto frequente anche nel cane): può trasmettere Dipylidium caninum, Bartonella henselae e indurre dermatite allergica da pulci.
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Ixodes ricinus (zecca dei boschi): anche a basse temperature può trasmettere ehrlichiosi, babesiosi e anaplasmosi.
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L’ambiente domestico riscaldato favorisce lo sviluppo delle larve di pulce, prolungando il rischio tutto l’anno.
Patologie osteoarticolari
Il calo termico e l’umidità rappresentano un fattore di peggioramento per animali affetti da osteoartrite o altre patologie degenerative articolari.
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Segni clinici: rigidità, zoppia, riluttanza al movimento.
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Gestione: mantenimento del peso corporeo ideale, uso di superfici morbide e calde, integrazione con nutraceutici contenenti glucosamina, condroitinsolfato, acidi grassi omega-3, e, nei casi più avanzati, ricorso a terapie farmacologiche (FANS o molecole di nuova generazione).
️ Malattie respiratorie
Il cambio di stagione espone gli animali a patologie infettive delle vie respiratorie.
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Nei cani è frequente la tracheobronchite infettiva (“tosse dei canili”), sostenuta da Bordetella bronchiseptica, virus parainfluenzali e adenovirus. Si manifesta con tosse secca, starnuti, rinorrea e, nei casi complicati, polmonite.
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Nei gatti l’autunno favorisce la diffusione delle infezioni delle vie respiratorie superiori (FHV-1, calicivirus felino), soprattutto in colonie o ambienti affollati.
Conclusione
L’autunno è una stagione di transizione che può rappresentare una sfida per la salute di cani e gatti. Prevenzione antiparassitaria costante, attenzione all’ambiente, controlli clinici periodici e una corretta informazione al proprietario sono strumenti fondamentali per ridurre i rischi. Il ruolo del medico veterinario è cruciale non solo nella diagnosi e nella terapia, ma soprattutto nell’educazione del cliente verso una gestione consapevole del proprio animale.