
L’osteoartrosi (OA) è una patologia degenerativa cronica delle articolazioni sinoviali, caratterizzata dalla progressiva distruzione della cartilagine articolare, dalla formazione di osteofiti periarticolari e da una risposta infiammatoria a livello della membrana sinoviale. Tale condizione comporta dolore persistente e disfunzione articolare, compromettendo la mobilità e la qualità di vita dell’animale.
Eziopatogenesi e fattori predisponenti
L’osteoartrosi può essere classificata in primaria e secondaria. La forma primaria è meno comune negli animali da compagnia e si sviluppa con l’invecchiamento a causa del fisiologico deterioramento della cartilagine articolare. La forma secondaria, più diffusa, è correlata a condizioni predisponenti quali:- Displasie articolari congenite (es. displasia dell’anca, del gomito e della rotula nel cane)
- Traumi articolari pregressi con alterazioni biomeccaniche permanenti
- Sovrappeso e obesità, che aumentano il carico articolare e favoriscono il danno cartilagineo
- Malattie infiammatorie articolari (es. artrite settica, artrite immunomediata)
- Predisposizione genetica in alcune razze canine e feline (es. Labrador Retriever, Pastore Tedesco, Maine Coon)
Sintomatologia clinica
L’osteoartrosi si manifesta con segni clinici progressivi che variano in base alla gravità della degenerazione articolare. I principali sintomi includono:- Rigidità articolare e difficoltà motorie, particolarmente evidenti al risveglio o dopo periodi di inattività (fenomeno dello “start-up”)
- Zoppia intermittente o persistente, che peggiora con l’attività fisica
- Dolore articolare alla palpazione e manipolazione, con reazioni di difesa
- Atrofia muscolare, in particolare nelle aree coinvolte a causa del ridotto utilizzo degli arti
- Ridotta attività fisica e alterazioni comportamentali, con apatia, irritabilità e minore interazione sociale
Gestione terapeutica
Poiché l’osteoartrosi è una patologia irreversibile e progressiva, la gestione terapeutica mira a ridurre il dolore, rallentare la degenerazione articolare e migliorare la funzionalità articolare attraverso un approccio multimodale.Terapie farmacologiche
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): inibitori selettivi e non selettivi della cicloossigenasi (es. carprofene, meloxicam, firocoxib) per il controllo del dolore e dell’infiammazione
- Analgesici di supporto: tramadolo, gabapentin o amantadina, utilizzati per il dolore neuropatico e cronico
- Condroprotettori e nutraceutici: glucosamina, condroitina solfato, acido ialuronico, omega-3 e curcuminoidi per il supporto metabolico della cartilagine
- Terapie biologiche avanzate: infiltrazioni intra-articolari con plasma ricco di piastrine (PRP), acido ialuronico o cellule staminali mesenchimali
- Anticorpi monoclonali: recentemente, gli anticorpi monoclonali anti-NGF (nerve growth factor) come il frunevetmab nei gatti e il bedinvetmab nei cani sono stati introdotti come opzioni terapeutiche innovative per il controllo del dolore osteoartrosico, fornendo un’azione analgesica prolungata senza gli effetti collaterali tipici dei FANS.
Terapie fisiche e riabilitative
- Fisioterapia e riabilitazione motoria: esercizi passivi e attivi per migliorare la propriocezione e il tono muscolare
- Idroterapia: esercizi in acqua per ridurre il carico articolare e migliorare la mobilità
- Laserterapia e ultrasuonoterapia: tecniche adiuvanti per ridurre il dolore e l’infiammazione
Gestione ambientale e nutrizionale
- Controllo del peso corporeo: riduzione dell’apporto calorico e utilizzo di diete specifiche per pazienti affetti da osteoartrosi
- Modifiche ambientali: utilizzo di superfici antiscivolo, letti ortopedici e rampe per ridurre lo stress articolare
Indicazioni per i proprietari
- Monitorare attentamente i cambiamenti nella locomozione e nel comportamento dell’animale
- Seguire scrupolosamente le terapie farmacologiche prescritte dal veterinario
- Evitare movimenti bruschi e attività fisiche intense
- Offrire un ambiente favorevole con superfici adeguate e un riposo confortevole