Cos’è il granuloma eosinofilico?
Il granuloma eosinofilico del gatto è una lesione cutanea che fa parte del cosiddetto “complesso de granuloma eosinofilico”, una sindrome infiammatoria che coinvolge la cute e le mucose. E’ caratterizzato dall’accumulo di eosinofili, un tipo di globuli bianchi coinvolti nelle risposte immunitarie , spesso in relazione ad allergie o infezioni. Le lesioni possono apparire come placche ulcerazioni o noduli lungo il corpo del gatto, soprattutto nella regione della bocca, del mento, degli arti posteriori e dell’addome.
Cause del granuloma eosinofilico
Le cause precise del granuloma eosinofilico non sono sempre chiare, ma si ritiene che sia il risultato di una reazione immunitaria esagerata. Tra i fattori scatenanti più comuni troviamo:
- allergie: ipersensibilità alimentare, dermatite allergica da pulci (DAP), allergeni ambientali
- fattori genetici: alcune razze sembrano essere più predisopste, suggerendo un’influenza genetica
- infezioni : batteriche, virali o parassitarie
- traumi cronici: causati da mordicchiamento o leccamento continuo di alcune aree del corpo.
Sintomi del granuloma eosinofilico
I sintomi variano in base alla localizzazione e alla gravità delle lesioni. Possono includere:
- noduli o placche arrossate sulla cute
- lesioni ulcerative, soprattutto a livello del labbro superiore o della cavità orale
- prurito intenso o moderato, che può portare il gatto a graffiarsi o leccarsi eccessivamente
- gonfiore o ispessimento di tessuti, in particolare lungo gli arti o nella regione del mento
- perdita di pelo localizzata intorno alle lesioni.
Diagnosi del granuloma eosinofilico
La diagnosi viene effettuata dal veterinario basandosi sull’anamnesi, l’esame obiettivo generale dell’animale e indagini particolari sull’apparato tegumentario. In particolare vengono eseguiti:
- raschiati cutanei
- esami batteriologici
- esami citologici
- biopsie cutanee.
Trattamenti del granuloma eosinofilico
Il trattamento del granuloma eosinofilico si concentra sull’identificazione e l’eliminazione dei fattori scatenanti , oltre a controllare l’infiammazione. Le opzioni terapeutiche includono:
- corticosteroidi (es. prednisolone) per ridurre l’infiammazione
- farmaci per ridurre il prurito
- antibiotici, se vi sono infezioni batteriche secondarie
- immunomodulatori come ciclosporina nei casi più gravi
- trattamenti antiparassitari: per eliminare pulci e altri parassiti che potrebbero scatenare la reazione allergica
- dieta ipoallergenica: utile nei casi di sospetta allergia alimentare
- rimozione chirurgica: in casi estremi o per lesioni isolate non rispondenti ai trattamenti farmacologici.
Prevenzione del granuloma eosinofilico
La prevenzione si basa sulla gestione degli allergeni e sull’attento controllo dell’ambiente del gatto. Alcuni accorgimenti includono:
- uso regolare di antiparassitari per prevenire la dermatite allergica da pulci
- alimentazione controllata con diete ipoallergeniche , se necessario
- riduzione degli allergeni ambientali, come polvere o muffa
- monitoraggio precoce di eventuali lesioni cutanee per intervenire tempestivamente.
Consigli per il proprietario
E’ importante che il proprietario riconosca precocemente i segni del granuloma eosinofilico e si rivolga al veterinario per una diagnosi accurata. Un’attenzione particolare deve essere posta al controllo dello stress del gatto, che potrebbe peggiorare le manifestazioni cliniche . Mantenere un ambiente pulito e sicuro contribuisce a ridurre il rischio recidive.
Nuove terapie per il granuloma eosinofilico
La ricerca sta esplorando trattamenti innovativi per il granuloma eosinofilico. Tra questi:
- terapie biologiche: l’uso di anticorpi monoclonali per ridurre la risposta immunitaria
- laserterapia: utile per ridurre il prurito e accelerare la guarigione delle lesioni
- farmaci più selettivi: nuovi immunosoppressori con minori effetti collaterali rispetto ai corticosteroidi tradizionali.
Conclusione
In conclusione il granuloma eosinofilico del gatto rappresenta una patologia complessa ma gestibile. Una diagnosi tempestiva, associata a un piano terapeutico adeguato e alla collaborazione del proprietario é fondamentale per migliorare la qualità di vita dell’animale.