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Autore: silvia

Il Siberiano

Il gatto siberiano è una delle razze più affascinanti e apprezzate dagli amanti dei felini, grazie al suo aspetto maestoso e al carattere equilibrato. Originario della Russia, è noto per la sua rusticità, l’adattabilità e il temperamento affettuoso. In questo articolo approfondiamo le sue caratteristiche fisiche, il temperamento e alcuni consigli veterinari utili per mantenerlo in salute.

Caratteristiche fisiche

Il gatto siberiano è un felino di taglia medio-grande, dal corpo muscoloso e robusto. I maschi possono superare i 7-8 kg, mentre le femmine restano leggermente più leggere. Le principali caratteristiche fisiche includono:

  • Mantello fitto e impermeabile, costituito da tre strati: sottopelo lanoso, pelo intermedio e copertura esterna più lunga. Questa struttura lo protegge dal freddo estremo.

  • Testa rotonda con guance piene, occhi grandi e ovali, di colore variabile.

  • Orecchie medie, ben distanziate, spesso con ciuffi di pelo simili a quelli della lince.

  • Coda folta, lunga e ricoperta da pelo abbondante.

La razza è soggetta a un lento sviluppo: raggiunge la piena maturità fisica intorno ai 3-5 anni.

Carattere

Contrariamente all’aspetto selvatico, il siberiano è un gatto molto affettuoso, equilibrato e socievole. Le sue principali caratteristiche comportamentali sono:

  • Legame forte con la famiglia, spesso viene definito “cane-gatto” per la sua tendenza a seguire i membri della casa.

  • Grande tolleranza verso altri animali e bambini.

  • Vivace e curioso, ama esplorare ma sa anche apprezzare i momenti di tranquillità.

  • Intelligente e comunicativo, usa vocalizzi e sguardi per comunicare le sue esigenze.

Consigli veterinari

Pur essendo una razza generalmente sana e robusta, il siberiano necessita di attenzioni veterinarie specifiche per garantirgli una vita lunga e in salute:

1. Controlli regolari

Visite annuali, vaccinazioni e controlli dentari sono fondamentali. Nonostante la rusticità, il siberiano può sviluppare le comuni patologie feline (gengiviti, patologie renali, ecc.).

2. Controllo del peso

La struttura importante del gatto siberiano può mascherare sovrappeso o obesità. È fondamentale monitorare la condizione corporea con l’aiuto del veterinario.

3. Prevenzione delle cardiomiopatie

Alcune linee genetiche possono essere predisposte alla cardiomiopatia ipertrofica felina (HCM). Consigliabile eseguire ecocardiografie periodiche, soprattutto nei riproduttori o nei soggetti con familiarità.

4. Cura del mantello

Anche se il pelo non tende ad annodarsi facilmente, è utile abituare il gatto a spazzolature regolari, specialmente nei cambi di stagione.

5. Attenzione alle allergie

Il siberiano è spesso indicato come razza ipoallergenica, grazie alla ridotta produzione della proteina Fel D1. Tuttavia, questo non garantisce assenza di reazioni allergiche nei soggetti sensibili: è sempre opportuno fare delle prove di convivenza prima dell’adozione.

Se stai pensando di accogliere un siberiano nella tua famiglia, è bene rivolgersi ad allevatori seri che testino i riproduttori per le principali patologie genetiche. Con le giuste cure, questo magnifico gatto saprà regalarti anni di affetto e compagnia.

Colpo di calore nel cane e nel gatto

Con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, i nostri animali domestici sono più esposti al rischio di colpo di calore, una condizione clinica acuta e potenzialmente letale, causata da un aumento eccessivo della temperatura corporea. Si tratta di un’emergenza veterinaria che può colpire improvvisamente e richiede un intervento immediato.

Cos’è il colpo di calore?

Il colpo di calore, definito in medicina veterinaria come ipertermia non pirogena, si verifica quando la temperatura corporea supera i 40°C non per un’infezione (come avviene nella febbre), ma per un fallimento dei meccanismi naturali di termoregolazione. Cani e gatti non sudano come gli esseri umani: la dispersione del calore avviene attraverso:

  • la respirazione ansimante (polipnea termica) nei cani,

  • l’evaporazione salivare e una leggera sudorazione a livello dei cuscinetti plantari nei gatti.

Quando queste vie naturali non bastano, la temperatura corporea sale pericolosamente, provocando danni cellulari sistemici, infiammazione generalizzata e disfunzione multiorgano.

Quali sono i sintomi da riconoscere subito?

I segni clinici possono svilupparsi rapidamente e aggravarsi in poco tempo. È fondamentale saperli riconoscere per intervenire tempestivamente:

  • Respirazione accelerata e affannosa

  • Salivazione abbondante

  • Letargia, debolezza, disorientamento

  • Gengive rosse scure o bluastre (cianosi)

  • Vomito, diarrea (anche emorragica)

  • Tremori, convulsioni o perdita di coscienza

Nel caso di ipertermia grave, si può arrivare a collasso, coma e morte.

Chi è più a rischio?

Alcuni soggetti sono più predisposti a sviluppare un colpo di calore:

  • Razze brachicefale (Bulldog, Carlini, Boxer, Shih Tzu, Persiani…)

  • Cuccioli e animali anziani

  • Soggetti obesi o con cardiopatie

  • Animali lasciati in auto o in ambienti poco ventilati

  • Cani molto attivi sottoposti a sforzo fisico in ore calde

 

Cosa fare in caso di colpo di calore?

Se sospetti un colpo di calore, intervieni immediatamente:

  1. Sposta l’animale in un ambiente fresco e ventilato.

  2. Applica impacchi umidi a temperatura ambiente (non freddi!) su addome, testa e zampe.

  3. Offri acqua fresca, ma non forzarlo a bere.

  4. Porta l’animale urgentemente dal veterinario.

 

Cosa fa il veterinario in questi casi?

Il trattamento è d’urgenza e prevede:

  • Raffreddamento controllato: mai uso diretto di ghiaccio, per evitare vasocostrizione periferica.

  • Fluidoterapia endovenosa: per reidratare, contrastare lo shock e abbassare la temperatura corporea.

  • Monitoraggio dei parametri vitali (temperatura, frequenza cardiaca, pressione, diuresi).

  • Terapie specifiche per supportare organi vitali (polmoni, fegato, reni, cervello).

  • Nei casi gravi, anticoagulanti per prevenire la coagulazione intravascolare disseminata (CID).

Esami diagnostici come emocromo, biochimico, emogasanalisi e test della coagulazione sono spesso necessari per valutare la gravità del danno sistemico.

Come prevenire il colpo di calore

La prevenzione è l’arma più efficace:

  • Mai lasciare animali in auto, nemmeno per pochi minuti.

  • Evita passeggiate o giochi nelle ore più calde della giornata.

  • Offri sempre acqua fresca e zone ombreggiate.

  • Nei soggetti a rischio, usa tappetini refrigeranti o ventilatori per aiutare la dispersione del calore.

 

In sintesi

Il colpo di calore è una condizione grave, ma facilmente prevenibile con attenzione e buone pratiche quotidiane. I proprietari devono essere informati e pronti a riconoscere i segnali d’allarme. Un intervento tempestivo può fare la differenza tra la vita e la morte del proprio animale.

Per qualsiasi dubbio o emergenza, contatta subito il tuo veterinario di fiducia.

Chihuahua

Il Chihuahua è una delle razze canine più riconoscibili e amate al mondo, grazie alle sue dimensioni ridotte, al carattere vivace e alla forte personalità. Nonostante l’aspetto delicato, è un cane resistente e longevo, ma richiede attenzioni specifiche, soprattutto dal punto di vista veterinario.

1. Caratteristiche di razza

Il Chihuahua è il cane più piccolo al mondo. Esistono due varietà riconosciute:

  • A pelo corto: pelo raso, liscio e lucido.

  • A pelo lungo: mantello soffice, con frange su orecchie, zampe e coda.

Altezza: 15-23 cm


Peso ideale: tra 1,5 e 3 kg


Colori: tutti ammessi (unicolori, pezzati o tigrati)

La testa è tipicamente a “mela”, con grandi occhi espressivi e orecchie erette. Il corpo è compatto, con zampe sottili ma robuste.

2. Carattere e comportamento

Nonostante le dimensioni ridotte, il Chihuahua ha un temperamento forte. È:

  • Molto affettuoso con il proprietario

  • Protettivo e spesso diffidente con gli estranei

  • Vivace e intelligente, ma anche testardo

Ha bisogno di socializzazione precoce per evitare atteggiamenti aggressivi o ansiosi. È un cane molto legato alla famiglia, adatto anche alla vita in appartamento, purché riceva stimoli mentali e passeggiate regolari.

3. Problemi veterinari comuni

Il Chihuahua, come molte razze toy, presenta una predisposizione a determinate patologie. Tra le più frequenti:

  • Lussazione della rotula: instabilità del ginocchio, che può causare zoppia.

  • Problemi dentali: dentatura sovraffollata e accumulo di tartaro precoce.

  • Collasso tracheale: con sintomi come tosse stizzosa e difficoltà respiratorie.

  • Idrocefalo congenito: più raro, ma presente, con sintomi neurologici nei cuccioli.

  • Ipoglicemia: soprattutto nei cuccioli, a causa della ridotta riserva energetica.

Importanti anche i controlli oculari, poiché sono soggetti a secchezza oculare e cheratite.

4. Consigli per i proprietari

Chi decide di adottare un Chihuahua dovrebbe tenere in considerazione:

  • Controlli veterinari frequenti, soprattutto per denti, ginocchia e cuore.

  • Igiene orale quotidiana, con spazzolino o prodotti specifici.

  • Attenzione alle cadute: sono cani piccoli e fragili, facilmente soggetti a traumi da salti o cadute.

  • Protezione dal freddo: data la scarsa massa corporea, necessitano di cappottini nei mesi invernali.

  • Stimolazione mentale: nonostante la taglia, ha bisogno di gioco, addestramento e interazione.

 

Il Chihuahua è un cane straordinario per chi cerca un compagno affettuoso e fedele, ma va trattato con attenzione e rispetto. Affidarsi a un veterinario esperto è il primo passo per garantirgli una vita lunga e in salute.

Il cervello del cane. Cosa sappiamo davvero?

Il cervello del cane è una macchina sorprendente. Non solo regola le funzioni vitali e i movimenti, ma è anche capace di apprendere, ricordare, risolvere problemi e provare emozioni. Grazie a numerosi studi scientifici, oggi conosciamo meglio il funzionamento di questo straordinario organo e possiamo comprendere più a fondo il legame tra cane e proprietario.

1. Anatomia del cervello canino

Il cervello del cane fa parte del sistema nervoso centrale e si suddivide in diverse regioni funzionali:

  • Telencefalo: contiene gli emisferi cerebrali, sede della corteccia, responsabile di pensiero, memoria e percezione.

  • Diencefalo: include talamo e ipotalamo, che regolano fame, sete, temperatura e ormoni.

  • Tronco encefalico: controlla le funzioni vitali come battito cardiaco e respirazione.

  • Cervelletto: coordina equilibrio e movimenti fini.

Il peso del cervello canino varia a seconda della taglia del cane, ma rappresenta in media lo 0,5% del peso corporeo.

2. Funzioni cognitive e sensoriali

Il cane possiede capacità cognitive e sensoriali avanzate:

  • Olfatto: l’area olfattiva è enormemente sviluppata. Il bulbo olfattivo è circa 40 volte più grande di quello umano, permettendo ai cani di percepire molecole odorose in quantità minime.

  • Vista e udito: sono funzionali per riconoscere gesti, suoni e toni vocali.

  • Apprendimento associativo: il cane collega stimoli e risposte, imparando comandi, gesti e situazioni.

 

3. Neuroplasticità e apprendimento

Il cervello canino è plastico: può modificarsi in risposta all’esperienza. Questo spiega perché:

  • I cani che ricevono stimolazione mentale regolare mostrano maggiore agilità cognitiva.

  • L’addestramento basato su rinforzi positivi migliora l’apprendimento e rafforza le connessioni neuronali.

  • L’interazione quotidiana stimola le aree legate all’attenzione, alla memoria e all’anticipazione.

 

4. Invecchiamento cerebrale e disfunzioni

Con l’età, il cervello può sviluppare alterazioni degenerative. La Sindrome da Disfunzione Cognitiva Canina (SDCC) è l’equivalente canino della demenza senile.

Sintomi comuni:

  • Disorientamento

  • Perdita di abitudini apprese

  • Insonnia o vocalizzazioni notturne

  • Ridotta interazione con il proprietario

Gestione: integratori neuroprotettivi, dieta specifica e stimolazione cognitiva possono aiutare a rallentare il declino.

5. Intelligenza canina: memoria, linguaggio, emozioni e problem solving

Memoria

I cani possiedono:

  • Memoria a breve termine, utile per apprendere in tempo reale.

  • Memoria a lungo termine, che permette di ricordare persone, luoghi, comandi per anni.

  • Una possibile memoria episodica implicita, secondo studi (Fugazza et al.) su cani capaci di imitare azioni osservate tempo prima.

Linguaggio

Il celebre Chaser, Border Collie studiato da Pilley, riusciva a riconoscere oltre 1.000 parole. La maggior parte dei cani apprende tra 20 e 165 parole, ma l’apprendimento può essere notevole se stimolato costantemente.

Problem Solving

I cani sanno risolvere problemi, specialmente se motivati. In caso di difficoltà, spesso cercano lo sguardo del proprietario, segno di intelligenza sociale. Alcune razze come Border Collie e Barbone eccellono nei test di logica e strategia.

Emozioni

Grazie a un sistema limbico ben sviluppato, i cani provano emozioni primarie: gioia, paura, rabbia, sorpresa. Risonanze magnetiche (fMRI) hanno mostrato che il nucleo caudato si attiva in risposta a stimoli positivi (voce del proprietario, cibo), come accade nel cervello umano.

6. Curiosità e studi sorprendenti

Sanno contare

Secondo uno studio pubblicato su Biology Letters, i cani possono distinguere tra quantità differenti (es. due vs. tre crocchette), mostrando sorpresa se il numero cambia improvvisamente.

Riconoscono le emozioni umane

Esperimenti dell’Università di Vienna mostrano che i cani discriminano volti felici da quelli arrabbiati e tendono a evitare espressioni ostili. Un comportamento influenzato dall’attivazione delle aree cerebrali legate all’elaborazione sociale.

Hanno gusti musicali

Uno studio dell’Università di Glasgow ha evidenziato che i cani si rilassano ascoltando reggae e soft rock, mentre sono meno recettivi a musica classica o pop. Alcuni canili hanno iniziato a usare musica per ridurre lo stress.

Sognano durante il sonno

I cani entrano in fase REM e mostrano attività motoria (scatti, vocalizzazioni). Secondo Stanley Coren, sognano eventi quotidiani come giocare o inseguire altri animali.

Zampe preferite

Come gli umani sono destrorsi o mancini, anche i cani mostrano lateralizzazione cerebrale: usano più frequentemente una zampa rispetto all’altra, un possibile segno di dominanza emisferica.

Capiscono tono e significato

Uno studio ungherese (Università Loránd Eötvös) ha dimostrato che i cani usano l’emisfero sinistro per elaborare le parole e il destro per interpretare il tono. Per questo anche parole neutre pronunciate con tono affettuoso suscitano una reazione positiva.

Conclusione

Il cervello del cane è molto più di un organo: è la sede di emozioni, apprendimento e relazioni. Conoscere il suo funzionamento ci aiuta a migliorare la qualità della vita dei nostri animali e a rafforzare il legame che ci unisce.

Vuoi stimolare la mente del tuo cane? Usa giochi cognitivi, routine coerenti, comandi variabili e… non dimenticare il tono della voce. Il tuo cane ti capisce, molto più di quanto immagini.

Ragdoll

Il Ragdoll è una razza felina dal fascino unico, apprezzata per la sua indole affettuosa e il suo aspetto regale. In questo articolo analizziamo le sue principali caratteristiche fisiche, il temperamento, le patologie più frequenti e offriamo utili consigli per i proprietari che desiderano garantire a questo splendido felino una vita lunga e sana.

Caratteristiche fisiche del Ragdoll

Il Ragdoll è un gatto di taglia grande, a crescita lenta, che può raggiungere il pieno sviluppo tra i 3 e i 4 anni di età. Le sue caratteristiche distintive includono:

  • Corpo massiccio e muscoloso, con ossatura robusta.

  • Pelo semi-lungo, setoso, privo di sottopelo lanoso, il che riduce la tendenza ai nodi.

  • Occhi grandi e ovali, di un intenso colore blu.

  • Mantello colorpoint, con varietà che includono seal, blue, chocolate, lilac, red e cream, e pattern come mitted, bicolor e colorpoint.

Temperamento e comportamento

Il nome “Ragdoll”, che significa “bambola di pezza”, deriva dalla caratteristica rilassatezza che il gatto mostra quando viene preso in braccio. Il Ragdoll è noto per:

  • Indole docile e tranquilla: è poco incline all’aggressività e molto tollerante.

  • Estrema affettuosità: ama la compagnia delle persone e tende a seguire il proprietario in casa.

  • Comportamento sociale: si adatta bene alla convivenza con bambini e altri animali.

  • Vocalità contenuta: è generalmente silenzioso, ma sa comunicare efficacemente.

Patologie frequenti

Sebbene sia una razza generalmente sana, il Ragdoll può essere predisposto ad alcune patologie ereditarie o di razza:

  • Cardiomiopatia ipertrofica (HCM): è la patologia ereditaria più comune nei Ragdoll. Può essere diagnosticata precocemente con test genetici e controlli ecocardiografici periodici.

  • Malattie del tratto urinario: tra cui la cistite idiopatica felina e, in alcuni casi, calcoli urinari.

  • Problemi articolari: in età avanzata, può sviluppare osteoartrite.

  • Obesità: per la sua indole sedentaria, tende ad ingrassare se non monitorato.

Consigli per i proprietari

Chi desidera prendersi cura di un Ragdoll in modo ottimale dovrebbe considerare i seguenti aspetti:

  1. Alimentazione bilanciata: prediligere cibo di alta qualità, controllare il peso corporeo e porzionare correttamente i pasti.

  2. Controlli veterinari regolari: visite annuali (o semestrali nei soggetti anziani) per monitorare lo stato di salute e prevenire le principali patologie.

  3. Igiene e toelettatura: spazzolare il pelo almeno 2 volte a settimana per evitare la formazione di boli di pelo e mantenere il mantello in salute.

  4. Stimolazione mentale e fisica: arricchire l’ambiente con tiragraffi, giochi interattivi e momenti di socializzazione.

  5. Prevenzione genetica: acquistare da allevatori seri che testino i riproduttori per HCM e altre malattie genetiche.

 

Conclusione
Il Ragdoll è un compagno ideale per chi cerca un gatto affettuoso, bello e socievole. Tuttavia, la sua salute richiede attenzione, prevenzione e cure veterinarie regolari. Come per ogni razza, conoscere le sue esigenze è il primo passo per garantirgli una vita lunga e felice.

Viaggiare all’estero con cani e gatti

Con l’aumento della mobilità internazionale e del ruolo centrale dell’animale da compagnia nella vita quotidiana, è sempre più frequente che cani e gatti accompagnino i loro proprietari nei viaggi, anche all’estero. Tuttavia, la movimentazione transfrontaliera di animali è regolata da norme sanitarie precise, il cui obiettivo è prevenire la diffusione di malattie infettive, in particolare la rabbia, e tutelare la salute pubblica e animale.

1. Identificazione e passaporto: il primo requisito essenziale

Il microchip è obbligatorio per tutti i movimenti internazionali. Deve essere inserito prima della vaccinazione antirabbica, pena la nullità del vaccino ai fini normativi.

Il passaporto per animali da compagnia è un documento ufficiale rilasciato da veterinari autorizzati, secondo quanto previsto dal Regolamento UE 576/2013, e contiene:

  • Dati identificativi del proprietario e dell’animale

  • Numero del microchip e data di inserimento

  • Registrazione delle vaccinazioni (in particolare antirabbica)

  • Eventuali trattamenti antiparassitari o esami sierologici

Il passaporto è valido in tutta l’Unione Europea e in alcuni paesi terzi che ne accettano il formato (es. Svizzera, Norvegia, Islanda).

2. Vaccinazione antirabbica: obbligo legale e protezione sanitaria

Il vaccino contro la rabbia è obbligatorio per l’espatrio. Secondo le normative europee, il protocollo richiede che:

  • L’animale sia identificato con microchip prima della vaccinazione

  • La prima somministrazione venga eseguita non prima delle 12 settimane di età

  • Venga rispettato un periodo minimo di 21 giorni dopo la prima vaccinazione prima di poter viaggiare

  • Le rapplicazioni successive (booster) siano effettuate entro la data di scadenza riportata nel passaporto

Ogni paese può accettare o meno vaccini triennali, per cui è buona prassi verificare la validità riconosciuta dal paese di destinazione.

3. Movimentazione all’interno dell’Unione Europea: norme aggiuntive

Sebbene esista un’unione doganale, alcuni paesi dell’UE hanno mantenuto restrizioni sanitarie supplementari:

  • Regno Unito, Irlanda, Finlandia, Malta e Norvegia richiedono il trattamento contro Echinococcus multilocularis nei cani, da effettuarsi tra 24 e 120 ore prima dell’ingresso, e da certificare nel passaporto.

È altresì importante ricordare che, in base al numero di animali e allo scopo del viaggio, la movimentazione può rientrare nella categoria commerciale, soggetta a regole più severe (certificati sanitari TRACES, trasporto autorizzato, etc.).

4. Movimentazione verso paesi terzi: certificazioni e controlli

Per i viaggi fuori dall’UE, ogni paese stabilisce propri requisiti sanitari. In generale, possono essere richiesti:

  • Titolo anticorpale anti-rabbia (esame sierologico) con valore ≥ 0,5 UI/ml, effettuato presso laboratori autorizzati almeno 30 giorni dopo la vaccinazione e almeno 3 mesi prima dell’ingresso nel paese

  • Certificato sanitario internazionale redatto da un veterinario ufficiale (modelli diversi a seconda della destinazione)

  • Trattamenti antiparassitari specifici (ad esempio contro la Leishmania o per ectoparassiti)

  • Obblighi di quarantena all’arrivo in paesi come Giappone, Australia, Nuova Zelanda o alcune isole

 

5. Raccomandazioni veterinarie prima del viaggio

Come veterinario, consiglio di pianificare con largo anticipo la partenza. Ecco alcune misure da adottare:

  • Verificare lo stato vaccinale e la validità del passaporto

  • Eseguire eventuali esami richiesti (titolo anticorpale, test infettivi)

  • Rilasciare un certificato di buona salute, se richiesto dalla compagnia aerea o dal paese di destinazione

  • Aggiornare le profilassi antiparassitarie per endo- ed ectoparassiti

  • Informare il proprietario sui rischi sanitari locali (es. filariosi in zone tropicali)

 

Conclusioni

La gestione corretta della documentazione sanitaria e delle profilassi è un atto di responsabilità veterinaria e una tutela per il benessere dell’animale. Ogni viaggio richiede una valutazione personalizzata, anche in base all’età, allo stato di salute e alla destinazione.

Invito quindi i proprietari a consultare il proprio veterinario con almeno 1-2 mesi di anticipo, in modo da garantire una partenza sicura, legale e serena per tutti.

Jack Russel Terrier

Il Jack Russell Terrier è una razza canina di origine britannica, molto apprezzata per la sua vivacità, intelligenza e spirito instancabile. Nato come cane da caccia alla volpe, oggi è un compagno fedele e dinamico per molte famiglie. In questo articolo analizzeremo le caratteristiche fisiche, il temperamento, le principali patologie ereditarie e i consigli utili per i proprietari.

1. Caratteristiche fisiche

Il Jack Russell Terrier è un cane di piccola taglia, compatto e muscoloso. Le sue caratteristiche principali sono:

  • Altezza al garrese: 25-30 cm

  • Peso: tra i 5 e gli 8 kg

  • Corpo: proporzionato, con torace stretto e arti agili

  • Testa: cranio piatto, muso forte e mascelle ben sviluppate

  • Occhi: piccoli, scuri, a mandorla, con espressione vivace

  • Orecchie: a forma di “V”, cadenti in avanti

  • Coda: spesso portata eretta, può essere accorciata nei paesi dove è ancora permesso

  • Mantello: corto e ruvido oppure liscio; il colore prevalente è bianco con macchie nere, marroni o fulve.

 

2. Carattere e temperamento

Il Jack Russell è noto per la sua energia inesauribile, la vivacità e l’intelligenza. Ecco le principali qualità comportamentali:

  • Curioso e intraprendente: sempre pronto a esplorare e a mettersi alla prova.

  • Coraggioso e tenace: non si tira indietro facilmente, a volte anche troppo audace con cani più grandi.

  • Affettuoso e leale: sviluppa un forte legame con la famiglia, ma può essere diffidente con gli estranei.

  • Intelligente: apprende velocemente, ma ha bisogno di stimoli mentali e regole chiare.

  • Non adatto a tutti: la sua iperattività può risultare difficile da gestire per persone sedentarie o inesperte.

 

3. Patologie ereditarie della razza

Come molte razze selezionate, anche il Jack Russell può essere predisposto ad alcune patologie genetiche. Tra le più comuni troviamo:

  • Lussazione della rotula: instabilità dell’articolazione del ginocchio, che può causare zoppia intermittente.

  • Malattia di Legg-Calvé-Perthes: necrosi della testa del femore che causa dolore e claudicazione.

  • Atassia ereditaria: patologia neurologica che può causare incoordinazione dei movimenti.

  • Sordità congenita: più frequente nei soggetti con predominanza di pelo bianco.

  • Malattie dentarie: tartaro e gengiviti precoci se non curati con regolarità.

Una corretta selezione genetica da parte degli allevatori e controlli veterinari regolari sono fondamentali per prevenire o gestire queste condizioni.

4. Consigli per i proprietari

Chi desidera adottare un Jack Russell Terrier dovrebbe considerare alcuni aspetti importanti per garantirne il benessere:

  • Attività fisica quotidiana: ha bisogno di correre, giocare e sfogare la sua energia più volte al giorno.

  • Stimolazione mentale: giochi interattivi, addestramento e nuove sfide sono indispensabili per evitare comportamenti distruttivi.

  • Socializzazione precoce: per limitare l’aggressività verso altri animali e favorire un buon equilibrio caratteriale.

  • Alimentazione equilibrata: controllare l’apporto calorico per prevenire l’obesità, a cui può essere soggetto.

  • Controlli veterinari periodici: monitorare le patologie ereditarie e mantenere aggiornati vaccini e trattamenti antiparassitari.

  • Non lasciarlo solo troppo a lungo: può sviluppare ansia da separazione e sfogarsi con abbai e danni in casa.

 

Conclusioni

Il Jack Russell Terrier è un cane pieno di energia e personalità. Nonostante la sua piccola taglia, ha esigenze importanti in termini di attività e coinvolgimento. È perfetto per chi cerca un compagno dinamico, intelligente e pieno di entusiasmo, ma può essere impegnativo per chi non ha tempo o voglia di seguirlo attivamente. Con la giusta cura e attenzione, però, saprà ripagare con affetto e vitalità ogni giorno trascorso insieme.

Il Microbiota Intestinale di Cani e Gatti

Negli ultimi anni, la medicina veterinaria ha riconosciuto un protagonista silenzioso ma fondamentale per la salute: il microbiota intestinale. Questo complesso ecosistema microbico, spesso chiamato anche “flora intestinale”, svolge numerose funzioni vitali nei nostri animali domestici. Comprenderne l’importanza è cruciale per chi desidera garantire benessere duraturo al proprio cane o gatto.

1. Che cos’è il microbiota intestinale?

Il microbiota intestinale è l’insieme di miliardi di microrganismi (soprattutto batteri, ma anche virus, funghi e protozoi) che vivono nell’apparato digerente, in particolare nel colon. Questo “superorganismo” interagisce costantemente con l’organismo ospite, influenzandone metabolismo, immunità e perfino il comportamento.

Ogni animale ha un microbiota unico, influenzato da fattori come la genetica, l’ambiente, l’alimentazione e i farmaci assunti. Un microbiota in equilibrio (eubiosi) garantisce la salute intestinale, mentre uno alterato (disbiosi) può essere la base di numerose patologie.

2. Funzioni principali del microbiota

Il microbiota intestinale agisce come un vero organo metabolico, immunitario e protettivo. Le sue funzioni includono:

  • Digestione delle fibre alimentari e produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), fondamentali per la nutrizione delle cellule intestinali.

  • Produzione di vitamine, come la vitamina K e alcune del gruppo B.

  • Regolazione del sistema immunitario, con effetto sia locale che sistemico.

  • Barriera contro i patogeni, grazie al meccanismo di esclusione competitiva.

  • Modulazione dell’asse intestino-cervello, influenzando lo stato d’animo e il comportamento.

 

 3. Conseguenze della disbiosi intestinale

Quando l’equilibrio del microbiota viene alterato (per esempio da antibiotici, stress o dieta sbilanciata), può insorgere una disbiosi, cioè una composizione microbica anomala.

Questa condizione è stata associata a diverse malattie:

  • Disturbi gastrointestinali cronici (colite, enteriti, diarrea intermittente),

  • Dermatiti allergiche e infiammazioni cutanee,

  • Malattie autoimmuni e immunosoppressive,

  • Obesità e patologie metaboliche,

  • Problemi comportamentali (ansia, iperattività), attraverso l’interazione con il sistema nervoso enterico.

 

️ 4. Come preservare (o ripristinare) un microbiota sano

Esistono strategie concrete per mantenere in salute il microbiota intestinale o per aiutarlo a ristabilirsi:

Alimentazione di qualità

Una dieta ricca di fibre solubili (prebiotiche) e ingredienti digeribili stimola la crescita dei batteri benefici. Le fibre fermentabili (come inulina o FOS) sono ottimi alleati.

 Probiotici e prebiotici

  • I probiotici sono microrganismi vivi, somministrati per rinforzare la flora intestinale (come Enterococcus faecium o Lactobacillus spp.).

  • I prebiotici sono sostanze nutritive per i batteri “buoni”.

  • Esistono anche postbiotici, ossia metaboliti prodotti dai batteri utili, in fase di studio.

Riduzione dell’uso non necessario di antibiotici

Gli antibiotici a largo spettro possono distruggere indiscriminatamente batteri patogeni e utili. Quando sono necessari, è importante supportare la flora con probiotici e una dieta adatta.

 Controllo dello stress

I cambiamenti ambientali, il rumore e la solitudine influiscono sull’equilibrio del microbiota, soprattutto nei gatti. Un ambiente stabile, arricchito e prevedibile riduce il rischio di disbiosi.

5. Le nuove frontiere della medicina veterinaria

Le ricerche sul microbiota sono in continua evoluzione. In ambito veterinario si stanno esplorando:

  • analisi metagenomiche per caratterizzare il microbiota di ciascun soggetto,

  • formulazioni personalizzate di probiotici,

  • trapianto fecale (FMT – Fecal Microbiota Transplantation) in casi selezionati, già usato con successo in alcuni cani con enteropatie croniche,

  • diete funzionali arricchite con componenti nutraceutici mirati.

Questi sviluppi indicano che il microbiota rappresenta un nuovo target terapeutico, non solo per disturbi intestinali, ma anche per patologie sistemiche.

Conclusioni

Il microbiota intestinale è un alleato potente e silenzioso nella salute di cani e gatti. Mantenere il suo equilibrio significa prendersi cura di un’intera rete biologica che protegge, nutre e sostiene l’organismo. Per ogni proprietario consapevole, conoscere e rispettare il microbiota rappresenta un passo fondamentale verso un nuovo modo di intendere la salute animale: più integrato, più naturale e più preventivo.

Il persiano

Il gatto Persiano è una delle razze feline più riconoscibili e amate al mondo. La sua eleganza, il temperamento docile e il pelo lungo e sontuoso lo rendono un compagno ideale per chi cerca un animale affettuoso e tranquillo. Tuttavia, questa razza richiede attenzioni particolari, sia dal punto di vista della cura del mantello che della salute.

1. Caratteristiche fisiche

Il Persiano è un gatto di taglia medio-grande, con una struttura robusta e muscolosa. Le principali caratteristiche distintive sono:

  • Testa larga e rotonda, con fronte bombata.

  • Naso molto corto e schiacciato (profilo detto brachicefalo), che conferisce l’aspetto “appiattito”.

  • Occhi grandi, rotondi e molto espressivi, di colore variabile in base al mantello.

  • Orecchie piccole, ben distanziate e arrotondate all’apice.

  • Corpo compatto, con arti corti e zampe forti.

  • Coda corta e molto pelosa.

  • Pelo lungo e setoso, con un sottopelo folto.

2. Temperamento e comportamento

Il Persiano ha un carattere generalmente calmo, affettuoso e riservato. È un gatto che si lega fortemente al proprio nucleo familiare e ama la tranquillità. Al contrario di altre razze più attive, il Persiano:

  • Predilige ambienti silenziosi e routine stabili.

  • Si adatta bene alla vita in appartamento.

  • Tende a essere poco incline al gioco frenetico, preferendo il relax.

  • Ha una socialità selettiva: spesso affettuoso con chi conosce, ma timido con gli estranei.

3. Varietà di mantelli

Il gatto Persiano presenta una vastissima gamma di colori e disegni del mantello. Tra le principali categorie:

  • Unicolori: bianco, nero, blu, crema, rosso.

  • Tabby: classico, tigrato, maculato.

  • Colorpoint: simili ai Siamesi, con estremità scure.

  • Chinchilla e shaded: con punte del pelo scure e base chiara.

  • Bicolore e arlecchino: combinazioni di bianco con altri colori.

Ogni tipologia richiede cure specifiche, ma in generale il mantello del Persiano necessita di spazzolatura quotidiana per evitare nodi e accumulo di pelo morto.

4. Origini e storia della razza

Il gatto Persiano ha origini antiche. Alcune fonti indicano che i primi esemplari a pelo lungo giunsero in Europa dal Medio Oriente nel XVII secolo, in particolare dalla Persia (attuale Iran), da cui deriva il nome. La selezione moderna della razza, tuttavia, è avvenuta in Europa e negli Stati Uniti, con un forte intervento umano per accentuare le caratteristiche estetiche desiderate, come il muso piatto e il pelo folto.

5. Patologie comuni nella razza Persiana

La selezione genetica ha reso il Persiano predisposto ad alcune patologie, soprattutto legate alla conformazione brachicefala. Tra le principali:

  • Problemi respiratori: dovuti alla conformazione del muso (sindrome brachicefalica).

  • Epifora cronica: lacrimazione costante per canalicoli naso-lacrimali ostruiti.

  • Malattie renali ereditarie: come la rene policistico (PKD), comune nella razza.

  • Cardiomiopatia ipertrofica: patologia del muscolo cardiaco.

  • Malocclusione dentale: frequente nei soggetti con muso molto corto.

  • Dermatiti: per la difficoltà di mantenere pulito il mantello folto.

È fondamentale eseguire controlli veterinari periodici e test genetici precoci (soprattutto per la PKD nei riproduttori).

6. Consigli per i proprietari

Chi sceglie un Persiano come compagno felino deve essere consapevole delle responsabilità che comporta:

  • Toelettatura quotidiana: indispensabile per prevenire nodi, boli di pelo e dermatiti.

  • Pulizia degli occhi: frequente, a causa della lacrimazione abbondante.

  • Alimentazione controllata: per evitare sovrappeso in un gatto poco attivo.

  • Visite veterinarie regolari: per monitorare cuore, reni e vie respiratorie.

  • Ambiente tranquillo: il Persiano è molto sensibile allo stress.