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La Sindrome di Cushing nel Cane, terapie e consigli


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La sindrome di Cushing, o iperadrenocorticismo, è una patologia endocrina comune nei cani, causata da un’eccessiva produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Il cortisolo è un ormone fondamentale per la regolazione del metabolismo, della risposta allo stress e della funzione immunitaria, ma un suo eccesso può provocare gravi alterazioni nell’organismo.  

1. Cos’è la Sindrome di Cushing?

  La sindrome di Cushing si verifica quando il corpo del cane produce troppo cortisolo per un periodo prolungato. Esistono tre principali forme di questa patologia:
  •  Iperadrenocorticismo ipofisario-dipendente (PDH): è la forma più comune (85% dei casi) ed è causata da un adenoma dell’ipofisi che stimola eccessivamente le ghiandole surrenali.
  •  Iperadrenocorticismo surrenalico-dipendente (ADH): dovuto a un tumore (benigno o maligno) di una delle ghiandole surrenali che autonomamente produce cortisolo in eccesso.
  •  Sindrome di Cushing iatrogena: causata dalla somministrazione prolungata di glucocorticoidi (es. prednisone) per il trattamento di altre patologie.
 

2. Sintomi della Sindrome di Cushing

  Il quadro clinico è caratterizzato da segni cronici e progressivi, spesso attribuiti all’invecchiamento:
  •  Poliuria e polidipsia (PU/PD): aumento della produzione di urina e del consumo di acqua.
  •  Polifagia: aumento dell’appetito, spesso accompagnato da obesità addominale.
  •  Addome pendulo: dovuto alla ridistribuzione del grasso e all’atrofia muscolare.
  •  Alopecia bilaterale simmetrica: soprattutto su tronco, addome e arti, con pelle sottile e iperpigmentata.
  •  Letargia e debolezza muscolare: perdita di massa muscolare, ridotta tolleranza all’esercizio.
  •  Infezioni cutanee ricorrenti: piodermiti, dermatiti fungine e difficoltà nella guarigione delle ferite.
  •  Calcinosi cutanea: presenza di placche mineralizzate nella pelle.
 

3. Diagnosi della Sindrome di Cushing

  La diagnosi si basa su una combinazione di esami clinici, test ormonali e diagnostica per immagini:

Esami del sangue e delle urine:

  •  Emocromo e biochimico: possono evidenziare neutrofilia, linfopenia, aumento degli enzimi epatici (ALP, ALT) e iperglicemia.
  •  Analisi delle urine: spesso si riscontra una bassa densità urinaria e la presenza di infezioni urinarie subcliniche.
 

Test endocrini specifici:

  •  Test di soppressione con desametasone a basse dosi (LDDST): è il test più sensibile per confermare la malattia.
  •  Test di stimolazione con ACTH: misura la risposta della ghiandola surrenale alla stimolazione da ACTH esogeno.
  •  Rapporto cortisolo/creatinina urinario: utile per escludere la malattia ma non per confermarla.
 

Diagnostica per immagini:

  •  Ecografia addominale: permette di valutare la morfologia delle ghiandole surrenali e identificare eventuali tumori.
  •  Risonanza magnetica o TC cerebrale: indicata nei casi sospetti di adenoma ipofisario.
 

4. Terapia della Sindrome di Cushing

 

Terapia farmacologica

  •  Trilostano: inibitore reversibile della sintesi di cortisolo, è il trattamento di prima scelta. Deve essere monitorato attentamente con test ACTH per evitare ipoadrenocorticismo iatrogeno.
  •  Mitotano: distrugge selettivamente il tessuto surrenalico, usato nei casi resistenti o in tumori surrenalici.

Chirurgia

  •  Adrenalectomia: indicata nei casi di tumore surrenalico localizzato, può essere risolutiva se il tumore è benigno.
  •  Ipofisectomia: trattamento più invasivo riservato ai tumori ipofisari.

Radioterapia

Nei casi di adenoma ipofisario non operabile, la radioterapia può ridurre la crescita tumorale.  

5. Consigli per i Proprietari

  • Monitoraggio costante: controlli regolari dal veterinario per verificare l’efficacia della terapia e aggiustare il dosaggio dei farmaci.
  •  Alimentazione equilibrata: una dieta bilanciata aiuta a gestire il peso e supporta il metabolismo.
  •  Attenzione ai segni di ipoadrenocorticismo: letargia, vomito o collasso possono indicare un sovradosaggio del farmaco.
  •  Prevenzione delle infezioni: la pelle fragile e l’immunosoppressione aumentano il rischio di infezioni cutanee e urinarie.
 

Conclusione

  La sindrome di Cushing è una malattia cronica che richiede una gestione a lungo termine. Con una diagnosi tempestiva e una terapia adeguata, molti cani possono condurre una vita di buona qualità. Il ruolo del veterinario è fondamentale per adattare il trattamento a ogni paziente e supportare i proprietari nella gestione della patologia.

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